Un terreno da nutrire

La nostra azienda agricola realizza una produzione biologica, il cui processo produttivo è votato al perseguimento di diversi obiettivi di sostenibilità ambientale.

Ci poniamo in quella scuola di pensiero che accomuna le agricolture biologiche ed è volta alla tutela delle risorse esistenti e del patrimonio naturale che abbiamo avuto la fortuna di ereditare.

Una delle politiche centrali che guidano la nostra agricoltura è, appunto, la cura del suolo  al fine di evitarne il progressivo inaridimento dovuto all’annoso processo di desertificazione, inteso sia come avanzata del deserto sia come impoverimento della sostanza organica nei terreni.

Tale fenomeno interessa numerose aree terrestri, tradizionalmente ci si riferisce alle zone africane e asiatiche, ma l’Europa non è esclusa da questo processo che, infatti, interessa diversi territori come alcune aree della Spagna o le Regioni di Puglia, Sicilia, Basilicata e Molise, in Italia.

Per favorire la conservazione e la rigenerazione del suolo, una delle diverse tecniche di agricoltura biologica utilizzate è il sovescio. 

Generalmente, per realizzare questa pratica, le leguminose sono considerate il tipo di piantagione ottimale data la loro capacità di essere azotofissatrici e, infatti, nel 2018 abbiamo proceduto esattamente in questo modo, piantando il favino.

Ad ogni modo, tale pratica può essere attuata anche in modo differente. Nel 2021, infatti, abbiamo messo in atto un “sovescio semplificato” sfruttando le fioriture spontanee del territorio. Non abbiamo piantato colture appositamente destinate al sovescio, ma abbiamo sfruttato il bellissimo inerbimento spontaneo; dopo averlo lasciato libero di crescere, in primavera, abbiamo proceduto normalmente ad ararlo e ad interrarlo per ottenere sostanza organica e concime naturale per il terreno.

La peculiarità di tale pratica è data dal fatto che durante l’autunno e l’inverno il terreno può difendersi dal fenomeno dell’erosione tramite il germogliare della coltivazione e, parallelamente, produce da sé il proprio nutrimento: durante la primavera, infatti, le colture da sovescio vengono arate ed interrate, in modo che la sostanza organica, decomponendosi, si trasforma in humus, ottimo fertilizzante naturale.

Accanto alle tecniche di sovescio, secondo le pratiche dell’agricoltura biologica, ogni anno aggiungiamo al terreno concime organico che apporta al terreno non solo i tradizionali elementi di azoto, fosforo e potassio, ma soprattutto sostanza organica fondamentale per il miglioramento del suolo.